Bosco delle Pianelle

La riserva naturale del bosco delle Pianelle di Martina Franca

Buona parte del versante meridionale delle alture che da Martina Franca scendono verso Taranto è occupato dal Bosco delle Pianelle che è quanto rimane delle terre che, nel XIV secolo, vennero concesse dal Principato di Taranto agli abitanti del casale Martina per poter coltivare la legna e pascere il bestiame. Oggi il bosco è meta di turisti, sportivi, amanti delle passeggiate e della natura.

L’area della riserva naturale è piuttosto vasta e ricopre all’incirca 600 ettari. Per visitare il Parco è consigliabile essere accompagnati da una guida esperta dei sentieri che attraversano il bosco.

La sua formazione è di origine sedimentaria: il territorio, attualmente occupato dal bosco, era, oltre 100 milioni di anni fa, un fondale marino che affiorando successivamente originò una vasta piattaforma calcarea. Nel corso degli ultimi millenni l’azione dell’acqua piovana incanalandosi nelle fessurazioni ha generato alcune spettacolari gravine, cavità carsiche e grotte. La più nota è la grotta dei Briganti: ubicata alla base della parete a strapiombo della Gravina del Vuolo, ha un’ampiezza di circa 50m. Qui fecero base gli uomini del leggendario Sergente Romano nell’estate 1862, l’anno successivo all’Unità d’Italia, per organizzare le azioni contro la Guardia Nazionale e i saccheggi dei paesi limitrofi fino ad Alberobello, Noci e Carovigno. 

La Gravina del Vuolo presenta altre cavità carsiche minori alcune delle quali furono dimora per l’uomo nell’Età della Pietra.

Passeggiando nella riserva naturale ci si imbatte ogni tanto in ampi fossati che fungevano da calcinare e carbonaie, per produrre rispettivamente la calce cuocendo la pietra calcarea e il carbone ardendo il legname. Questi antichi mestieri richiedevano un periodo di permanenza nel bosco piuttosto lungo, pertanto gli addetti ai lavori durante i periodi di produzione alloggiavano in ricoveri temporanei e poco confortevoli.

I sentieri del bosco offrono una gradevole frescura estiva anche nelle giornate più calde mentre in inverno sfoggiano tutto il loro fascino ricoprendosi di uno fitto strato di foglie.

Sono tanti gli itinerari percorribili sia a piedi che in mountain bike seguendo le indicazioni dislocate sui sentieri che forniscono anche preziose informazioni sulla riserva. Sul sito ufficiale del Bosco Pianelle, ci sono preziose informazioni a riguardo e la possibilità di scaricare i tracciati in formato elettronico.

Sulle maggiori altitudini del bosco, che varia dai 459 ai 349 metri, ci si immerge in un originario manto forestale caratterizzato principalmente dal fragno. Una quercia di origine balcanica che in Italia si trova solo in Puglia, nella Murgia-sud-est. Una pianta importante per la produzione legnifera e per le ghiande utilizzate come mangime per i suini. Questa meravigliosa pianta a foglie semi-caduche, in autunno colora i boschi di rosso-ruggine. Il sottobosco è formato da specie arbustive come l’Acero, il Frassino, l’Asparago, il Lentisco e il Pungitopo.

Scendendo di quota il fragno lascia il posto al leccio, una quercia sempre verde che nel bosco è presente in alcuni esemplari giganti alti fino a 20 metri. Qua e là sparsi ci sono anche esemplari di roverella. Altra quercia a foglie semi-caduche utilizzata per la produzione di legna da ardere e in passato per le traversine ferroviarie. Qui il sottobosco è quello tipico della macchia mediterranea con esemplari di arbusti come l’Alaterno, il Terebinto, il Corbezzolo, il Viburno e il Carpino.

Nella parte che degrada verso la pianura, si estende la tipica bassa macchia mediterranea. Qui, oltre alle specie associate ai lecci già citate, si trovano il cisto, il rosmarino, la ginestra il pero, il leccio a cespuglio e anche l’olivastro.

Il Bosco delle Pianelle è popolato da alcune specie di anfibi tra cui il rospo, rettili tra cui la vipera, il geco, la testuggine, il columbro leopardino, il biacco nero, il cervone, la lucertola campestre e il ramarro. Tanti rapaci notturni abitano il bosco: il falco cuculo, il gheppio, il nibbio bruno, la poiana, l’upupa e la ghiandaia). Da qualche anno anche il lupo è tornato a ripopolare le aree più remote del bosco. Altri mammiferi che si incontrano comunemente sono la volpe, la talpa, il cinghiale, il tasso, il riccio, la lepre, la faina, il moscardino, la donnola e tanti pipistrelli. 

Fonte: http://riservaboscopianelle.it