Profumo di Marsiglia, poesie di Tonia Scatigna

profumo di marsiglia Tonia Scatigna

Profumo di Marsiglia, la raccolta di poesie di esordio di Tonia Scatigna.

L’amarezza, la delusione per quel che poteva essere, e non è stato! Le ansie represse, i sogni infranti, un fiore reciso! Le fantasie, erotiche e non, mai concretizzate! Un amore cercato, vagheggiato, inseguito, e non vissuto! Nella ricerca di emozioni forti e nel gusto per la parola va cercata la vera fonte della poesia di Tonia Scatigna. In questo suo “vivere” a trecentosessanta gradi, nel suo rivolgersi al Vento e al Sole, al Tempo, alla Notte, come fossero lì, davanti, ad ascoltare.

Nei suoi versi, dal ritmo serrato, incalzante, che evoca le battute di un solfeggio, emerge il temperamento di una donna animata da un profondo desiderio di vivere in maniera piena ed autentica, senza infingimenti e senza sconti; senza compromessi. Le poesie diventano, allora, l’espressione di una persona che ha piena consapevolezza di sé, che non intende rinunciare alla propria dignità, al proprio modo di essere, ai propri sogni, in un rapporto, con la realtà e con le persone prossime, ricco di allusioni e immagini, metafore e atmosfere surreali, nitidamente presenti nella propria vita interiore. In uno stato di incessante equilibrio, o sospensione, tra visibile ed invisibile, tra realtà e fantasia, tra sofferenza ed esaltazione, alla ricerca di una risposta all’ineffabile desiderio di vivere. (dalla prefazione di Piero Marinò)

L’Autrice Tonia Scatigna: “Profumo di Marsiglia rappresenta il mio ritorno alle origini, all’odore buono dell’infanzia ed alle fragranze di sole che mi inebriavano quando accompagnavo le mie due zie sul terrazzo del centro storico a stendere il bucato: lenzuola bianche, intrise di candore e di innocenza.

Ma il profumo di Marsiglia non è il pretesto per rivivere un passato più bello e più puro di quel che è stato, né il risultato di una ricostruzione nostalgica e struggente, quanto piuttosto una sorta di ancora emotiva a cui aggrapparmi per ripartire. È l’inizio di un nuovo cammino, avventuroso e incerto, che – dopo aver ceduto “Come grano alla falce / …alla caduta” – ho intrapreso con una promessa: “La vita non si accorgerà, stavolta, / di avermi atterrata ancora. / Non morirà la spiga recisa, / diverrà pane, si farà vita”.

E non mi resta che coltivare il sogno di un domani migliore, da assaporare con il gusto che ho finalmente ritrovato. “E sarà gioia / il sole su una spiaggia, / la sabbia calda / ad asciugarci il freddo, / e respirarci / fronte contro fronte, / …Si farà morso / quel bacio / che ci ha tanto attesi”. E “…se di nuovo / perderò la strada, / mi basterà chiudere gli occhi / e respirare, / cercarmi dentro / il senso, / l’innocenza. / Tornare… / al mio profumo di Marsiglia”.

Profumo di Marsiglia, la raccolta d’esordio della martinese Tonia Scatigna, sarà presentata nella splendida cornice del Palazzo Ducale della sua città sabato 26 settembre 2020 nel rispetto delle norme anti-covid e delle distanze di sicurezza. Sono previsti due incontri, alle 17.30 e alle 19.30, con sanificazione della sala tra l’uno e l’altro.

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Dalla raccolta Profumo di Marsiglia una poesia ispirata dalla pioggia che bagna i trulli in una calda giornata estiva: Sudore di Pietra.

SUDORE DI PIETRA

E si fa scuro il cielo in lontananza,
presagio di un pianto di nuvole cupe,
tamburi percossi da angeli bambini
a musicare un sordo fragore di tuoni.
Si inorgoglisce appena, il vento,
tra le fronde del noce
a lungo addormito dal sole d’agosto.
Una danza leggera accarezza la terra,
avaro ristoro di tanta arsura.
E lacrima lieve
su quel che resta delle mie rose
vinte dall’ardore e da una fioritura fugace,
sulla tenacia delle chiancarelle grigie,
riluttanti nei secoli a canicole e tempeste,
sul monito candido dei pinnacoli
allattati di calce e di buoni auspici.
Poco più audaci
di una rugiada gentile
si innamorano le stille in rivoli sottili,
come sudore di pietra ruvida,
che ancora profuma di mani e fatica.
E piove
su questo scrigno di storia e di storie,
fido custode del manto erboso
in cui ho trapiantato le mie radici
perché si nutrissero di vita nuova.
E piove ancora
sulla mia anima di carne viva
che, abbeverandosi, adesso,
s’acquieta.