Speleocem scopre una nuova grotta a Ceglie, potrebbero essercene altre

    Speloecem, l’associazione no-profit di Ceglie Messapica che da decenni si occupa di speleologia mette a segno una nuova scoperta: si tratta di una grotta mai esplorata in precedenza ubicata in località Monte Pizzuto, a poco più di 2 km dal centro abitato di Ceglie Messapica e circa 150 metri del ciglio stradale, in direzione contrada Galante.

    Liberato l’ingresso da massi e terreno che ne impedivano l’accesso gli speleologi sono riusciti a scendere all’interno della cavità per poterla esplorare. Si tratta di una grotta naturale con ingresso a pozzo che porta ad unico ambiente sotterraneo di circa venticinque metri quadri. La grotta è posizionata alla sommità di una di due collinette adiacenti, alle coordinate 40°39’42.2”N, 17°29’39.7”E, mentre a fondo valle, al centro di una formazione carsica, si trova una voragine.

    Il Gruppo Speleocem, come già fatto in passato, segnalerà la scoperta al Catasto regionale delle grotte Pugliesi per l’accatastamento di questa ulteriorie grotta carsica della Valle d’Itria. Con questa ultima, sono in tutto diciannove le grotte scoperte dal gruppo di speleologi cegliese costituito da Margherita Maci, Carmine Petarra, Antonio Conserva, il piccolo Giovanni Amico, e Vito Amico, che ne è il presidente.

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    E’ proprio Vito che con grande entusiasmo ha comunicato la notizia, commentando così: “Abbiamo ispezionato la grotta l’11 Gennaio, e speriamo che tutto il 2019 possa proseguire con altre scoperte ed attività interessanti. Da anni eravamo a conoscenza di questa cavità inesplorata e nel 2008 tentammo di esplorarla assieme al maestro speleologo Arcangelo Leporale, purtroppo scomparso nel 2015, ma in quella occasione non fu possibile accedervi in quanto l’ingresso risultava molto più ostruito ed erano presenti carcasse di animali in stato di decomposizione. Questa volta siamo finalmente riusciti nell’intento anche se dovremo ritornare per un’esplorazione più approfondità perchè all’interno ci sono piccoli ambienti da disostruire”.

    “Dalle ispezioni che abbiamo effettuato sul sito – prosegue Vito Amico – riteniamo che tutta l’area adiacente alla grotta abbia le caratteristiche per far parlare di se. Infatti a poche decine di metri dalla grotta ci sono vari ingrottamenti, che probabilmente fanno parte della stessa cavità. Inoltre, nella stessa area, abbiamo notato la presenza di strutture in pietra, che fanno pensare ad una frequentazione antropica antica. Il sito infatti è posizionato ad un’ altezza di 291 metri dal livello del mare, in una zona alta, che consente una ampia visuale su una vasta porzione di territorio, caratteristica che accomuna le grotte utilizzate come dimora dagli uomini primitivi da cui potevano scrutare le migrazioni degli animali per agevolare l’attività della caccia”